BrutalLive Report

SUFFUCATION + NATRON – Stop Over, Giovinazzo (BA) – 22/11/2004

Un massacro, una macelleria ambulante, un locale che si trasforma in un covo di serial killer ed amanti dello splatter più depravato. Scherzi a parte, non credo di aver mai presenziato a concerti più brutali di questo, dove la musica si trasforma, veramente, in zombi gorgoglii e ritmi ai confini dell’umana resistenza. Infatti parliamo dei Suffucation, delle vere leggende del brutal death, band che in dieci e più anni ci ha abituato ad opere epocali come “Effigy of the forgotten” o “Despise the sun”, che sono dei veri esercizi di brutalità, dove si evincono però le peculiarità tecniche di una band veramente compatta e dalla sezione ritmica a dir poco devastante ed impietosa.

Non sono stati da poco neanche i nostrani Natron, i quali hanno offerto uno spettacolo degno di menzione, proponendo un repertorio poderoso da carneficina. La band si è rivelata compatta e decisa tanto più che mi sono buttato anche io nella pogo generale, anche se personalmente non sono un grande amante del pogo ma bensì di un sano e selvaggio headbanging.

I Suffocation hanno portato letteralmente la distruzione: LA DISTRUZIONE. Suoni taglienti, crudi e malsani provenienti dall’ultima opera “Souls to deny” (2004) che si rivela come un’ alchemia di velocità e crudezza con sporadiche parti cadenzate e zombiche (a volte molto care ai gruppi della scena brutal death, primi fra questi i Cannibal Corpse), che potrebbero far riprendere fiato. Evidentemente i Suffocation non usano queste dolci accortezze nei confronti dei loro ascoltatori. Hanno seguito poi pezzi estratti dal mini “Despise the sun” (1998), ma la standing ovation non la potevamo avere se non sui brani estratti da “Effigy of the forgotten” (1991): la storia della carneficina o una delle storie. Su “Effigy of the forgotten” si sente tutta la brutalità degli esordi e del VERO DEATH METAL marcato anni ’90.

Una band unita e compatta come la ghisa e composta da musicisti VERI, e lo hanno dimostrato anche all’inizio della loro esibizione, quando un piccolo problema tecnico ha fatto saltare l’audio dalle casse. Hanno continuato a suonare senza esitazioni fino al ripristino dell’audio. Questo è per me essere affiatati e pronti a tutto.
La cosa più strabiliante della serata è stata la sezione ritmica della band: Mike Smith non è un batterista, è una macchina per uccidere. Idem per il bassista Derek Boyer, che dopo mi ha mostrato i suoi polpastrelli oramai inesistenti. Le chitarre serialkilleresche di Guy Marchais e di Terrance Hobbs erano praticamente trapani nell’intestino e il buon caro vecchio zio Frank Mullen, in formissima, che insieme al batterista Mike Smith, è l’unico membro superstite della primissima formazione dei Suffocation, (quella del demo “Reincremated” del 1990), ha offerto una prestazione letale. Si è registrata allo Stop Over, un affluenza tipica di un concerto brutal; la gente c’era ma la vita era permessa. Le donne non mancavano, la birra nenche e poi impagabile la compagnia di mr. Alex Nercrotorture Manco e della corte di metallari Foggiani che ha reso la serata veramente sanguinaria.

STAY FUCKING BRUTALLLL!!!!

MURNAU

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